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#10YearsOfMarcoMengoni - Sanremo 2014


12 mesi dopo …

Inizia la quarta serata del Festival di Sanremo, l’orchestra sullo sfondo e un incedere sicuro verso il palco: Marco Mengoni è di nuovo lì, dove l’anno prima ha ottenuto il suo trionfo.

Prima di iniziare si guarda intorno, con un misto di riconoscenza e fierezza. Solo Topix non c’è più (sigh) ma l’eleganza e il look alla Don Diego de la Vega (precursore del successo in terra spagnola) ne fanno sentire meno la mancanza.

E’ una serata importante, l’omaggio ai grandi cantautori italiani.

Io che amo solo te” è una canzone del 1962 di Sergio Endrigo, un testo e una musica di quella semplicità disarmante che solo i grandi artisti riescono a creare, una vera poesia in melodia, la cui bellezza è rimasta viva e attuale anche dopo tutti questi anni. Marco lo definisce “il poeta dell’amore”.

“C'e' gente che ha avuto mille cose

tutto il bene tutto il male del mondo

io ho avuto solo te

e non ti perdero'

e non ti lascerò

per cercare nuove avventure”

E’ lui, i suoi occhi sinceri e commossi, il suo sorriso umile, ma è anche un Marco nuovo: è passato solo un anno ma quanti passi fatti avanti. La consapevolezza di avere un posto importante per tante nuove persone. Alla fine dell’esibizione Marco dice “Grazie per questo anno incredibile che mi avete regalato”. Che regalo è stato per tutti noi!

Lo sappiamo bene ormai: quelle di Marco non sono solo cover di brani del passato, è vivo il ricordo dell’intensità di “Ciao amore ciao”, così apprezzata anche da tutto il Club Tenco e dalla famiglia, che Marco coglie l’occasione di ringraziare con commozione.

Marco non fa né imitazioni né stravolgimenti: dà nuova vita a quelle canzoni, le fa sue, ci mette la propria sensibilità con un rispetto immenso per i cantautori che le hanno generate.

Ecco il suo è sempre un omaggio.

“C'e' gente che ama mille cose

e si perde per le strade del mondo

io che amo solo te

io mi fermero'

e ti regalero'

quel che resta della mia gioventu'”

Come non pensare che quell’amore assoluto cantato sia per Marco la musica?

Una promessa: dopo quello che è stato, dopo il rischio di perdersi, Marco ha ritrovato quell’amore e non lo lascerà, ci promette che regalerà alla musica tutto se stesso. Lo dicono i suoi occhi felici e commossi e a pensarci adesso quanto ha rispettato quella promessa negli anni a seguire! Noi allora non lo sapevamo con certezza, ma io mi ricordo, seduta sul divano di casa, l’emozione nel vederlo e quel sentimento di orgoglio che ho provato quella sera. Noi la conosciamo bene quella sensazione, ormai ci siamo abituati: quasi quasi me ne vergognavo a manifestarlo le prime volte, mica potevo dire di esserne così fiera, ti dicono “ma mica è amico tuo, ma mica lo conosci”. Razionalmente hanno ragione, ma come fai a non sentire così vicino a te una persona che è diventata una delle voci più presenti nella tua vita, che con parole, gesti, note è stata così di sprone e sostegno nei momenti difficili e che ti ha regalato amicizie sincere che condividono le stesse sensazioni.

E’ vero non è razionalità, è quella parte di cuore che si riempie di quell’orgoglio che provi quando ti dicono “certo che Mengoni è proprio bravo”.

Perché hai la conferma di aver fatto anche tu la scelta giusta a pensare quando l’hai rivisto su quel palco

“e non ti perdero' e non ti lascerò”.

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